scroll_to_top.svg

La vernaccia: il primo vino delle Cinque Terre

Il vino “Vernaccia”, prodotto nella zona delle Cinque Terre si diffonde ampiamente con grande fortuna nel XIII secolo e la maggior parte degli storici sostiene che a dare il nome a questo vino sia stato l’antico nucleo di Vernazza, imprimendo un marchio d’origine ad un prodotto molto rinomato che prende la via del mare. Difatti il toponimo compare già un secolo prima che si trovi lo stesso nome per indicare il vino.

L’altra ipotesi è quella che il borgo di Vernazza avrebbe derivato il proprio nome dal vino, essendo l’unico porto abbastanza sicuro nelle Cinque Terre dove poter imbarcare una quantità consistente del prodotto proveniente dalle località limitrofe.

La “Vernaccia” era un vino di gradazione alcolica elevata e pregiato che si poteva assimilare ai vini forti e liquorosi provenienti dalle coste del Mediterraneo orientale, come la malvasia o il moscato; documenti storici attestano infatti che vasi vinari di “Vernaccia”, furono rinvenuti nelle cantine di Pompei con inciso la dicitura “vinum Corneliae”, cioè di Corniglia, uno dei borghi delle Cinque Terre e il più vicino a Vernazza.

La “Vernaccia” ligure viene citata anche da Boccaccio nel Decamerone, come vino capace di guarire dal mal di stomaco l’abate di Cluny e il papa Paolo III nel 1500, lo descrive come capace di dare grande nutrimento nei periodi invernali specialmente alle persone anziane.

Praticamente si può affermare che la “Vernaccia” è stato l’antenato dello Sciaccchetrà, visto che veniva prodotto in modeste quantità e grazie alla sua forte gradazione alcolica, consentiva la conservazione evitando di tramutarsi in aceto e di essere quindi trasportato per lunghe distanze, raggiungendo le tavole dei nobili dell’epoca.

Nella “Descriptio orae ligusticae” Giacomo Bracelli, Cancelliere della Repubblica di Genova nella metà del XV secolo, descrive la costa compresa tra Punta Mesco e Portovenere parlando di cinque borghi separati fra loro da uguale distanza con dirupi sassosi che non trattengono umidità, ricoperti da viti così assetate e gracili da apparire più simili all’edera che alla vite.

Da queste zone si produce un vino che “imbandisce le mense dei re”.

Le foto qui di seguito sono di André Leuba, Eduard Kopp e Anselmo Crovara custodite nell’Archivio della Memoria Anselmo Crovara in Via Aldo Rollandi in Manarola.

Scopri anche

10 Febbraio 2024

Vendemmia 2023 a Volastra cuore agricolo delle 5 Terre.

scopri

18 Marzo 2023

Case Lovara: il gioiello di Punta Mesco.

scopri

30 Settembre 2022

Vendemmia 2022: grande raccolta a Volastra!

scopri

15 Gennaio 2022

SCIACCHETRAIL 2022: finalmente si ricomincia!

scopri

30 Settembre 2021

Vendemmia 2021: anno da sciacchetrà

scopri

17 Febbraio 2021

Il sentiero 537 : da Campi alle piscine di Pineda

scopri

3 Dicembre 2020

Anello Tramonti- Campiglia – Lemmen – Tramonti

scopri

23 Ottobre 2020

L’antico borgo di Lemmen a Riomaggiore

scopri

7 Ottobre 2020

Agricoltura alle Cinque Terre: l’uomo e la natura.

scopri

21 Aprile 2020

Monterosso: poeti, limoni e acciughe

scopri

22 Marzo 2020

Le spiagge delle Cinque Terre

scopri

24 Novembre 2019

Manarola: il borgo verticale

scopri

18 Settembre 2019

1919 – 2019 la vendemmia del centenario a Volastra

scopri

12 Aprile 2019

Il sentiero SVA tra Monterosso e Levanto

scopri

2 Dicembre 2018

La vernaccia: il primo vino delle Cinque Terre

scopri

18 Settembre 2018

Vendemmia 2018: grande raccolto a Volastra!!!

scopri

1 Maggio 2018

Il sentiero n. 531: da Riomaggiore a Manarola via Beccara

scopri

8 Novembre 2017

Vendemmia 2017: qualità e quantità per il vino DOC 5 Terre

scopri

12 Agosto 2017

Il sentiero n. 536 per Monesteroli: la scala per il paradiso

scopri

14 Marzo 2017

Il sentiero 509: Monterosso – Soviore

scopri

Vedi tutti
gli altri articoli

Scopri i nostri appartamenti in centro a La Spezia

Disponiamo di due appartamenti nel centro storico della Spezia con parcheggio privato coperto, nei pressi della stazione ferroviaria

Appartamenti
la giara del centro